Il “Transvisionismo”
22.07.2013 12:43Uno dei più recenti movimenti artistici (di cui sono socio-fondatore), nato a Vigostano di Castell’Arquato (Piacenza) il 25 gennaio 1995, è il “Transvisionismo” dove, tramite il loro Manifesto, gli artisti si propongono di attraversare la visione per vedere “oltre” le apparenze, perché la realtà vera delle cose non è mai come appare. Ciò che vediamo è solo l’immagine, la parvenza della motivazione più profonda, più significativa, più autentica che l’ha prodotta. L’arte e in particolare l’opera d’arte è espressione della cultura del tempo in cui viene generata, del luogo in cui si esterna e della personalità dell’artista. Allora, attraversare la visione, come si prefigge il “Transvisionismo”, non è più soltanto cercare qualcosa di conosciuto nel quadro o nella scultura: è cercare “qualcosa” attraverso l’opera, non già come elemento “ultimo”, “finito”, ma come “mezzo”, “tramite” che non sia semplicemente un vedere, bensì un guardare dentro e oltre. Mettendo dunque nello sguardo una precisa intenzione di prensilità e di partecipazione diventa possibile approdare ad una visione liberatoria da quell’arroganza culturale, politica e mediatica che vorrebbe impadronirsi di quella nostra straordinaria capacità di elaborare pensieri e sentimenti.
Ugo Borlenghi