Un’arte non-nuova attraversata da un modo nuovo di guardare l’arte
22.07.2013 12:44L’estetica dell’arte si coglie con la sensibilità, perché non rappresenta soltanto un’immagine esteriore ed epidermica, ma genera sensazioni e sentimenti. Un moderno aspetto della visione è la sinestesia, cioè la capacità di associare e di mettere in relazione percezioni diverse. Le più recenti scoperte sulla percezione collegano la visione alla percezione, per cui un colore o una forma possono rimandare ad un suono, a una voce, a una persona, a un contatto oppure ad un’impressione olfattiva ecc. In questo modo abbiamo una percezione sinestetica, cioè un’associazione di percezioni che ci arriva dai primi anni di vita, quando il nostro “assorbimento sensitivo” era di trecento milioni di informazioni nell’unità di tempo, mentre in un adulto si riduce a quindicimila e che sono diventate parte del nostro bagaglio conoscitivo. Accadrà così che davanti ad un quadro o ad una scultura il nostro sguardo non sarà più sollecitato unicamente dal colore o dalla forma, ma dall’evoluzione dell’intenzione e del modo con cui si guarda l’opera d’arte. A questo proposito sarebbe molto importante rileggere l’arte partendo dal modo con cui si guarda, per rifare così la storia dello sguardo e recuperare almeno in parte la capacità di percezione perduta.
Ugo Borlenghi